sabato 23 maggio 2015

Riserva Naturale di Formosa e dintorni (reg. Formosa) – ARGENTINA.



Hola Amigos,
ci siamo spostati nella parte ovest della regione di Formosa per visitare questa bella riserva caratterizzata da un clima torrido estivo con precipitazioni importanti; qua passa il rio Bermejo (gemello del rio Pilcomayo infatti nascono assieme per poi dividersi in un secondo tempo) che proviene dalle Ande boliviane, scendendo verso la pianura del Chaco raccoglie sedimenti  prendendo cosi il tuo tipico colore marrone e nei periodi di piena trasporta a valle una quantità enorme di tronchi e di sabbia esondando regolarmente nei territori limitrofi. A seconda della sua crescita l’alveo si sposta formando velocemente  nuovi paesaggi e quando le acque si abbassano le terrazze che si sono formate sembrano appezzamenti di coltura; questo fiume negli ultimi 50 anni si e’ spostato di circa 60km ed e’ tuttora in continuo movimento.
Gli animali da vedere qua sono parecchi ed i più grandi sono il formichiere gigante, l’armadillo gigante ed il tapiro, abbiamo fatto diverse camminate nella foresta per cercarli ma purtroppo non li abbiamo visti (sigh!); si tratta solo di fortuna vale a dire essere al momento giusto  al posto giusto. Non ci delude invece l’avifauna con l’avvistamento di parecchi uccelli e tra questi per la prima volta dello splendido “loro hablador” un pappagallo tutto colorato che ahimè da fotografare e’ proprio dura!
Tipica flora della foresta.
In tutto il nord dell’Argentina ci sono api senza pungiglione che producono miele pregiato e lo depositano  all’interno di questo albero, per raccoglierlo si deve incidere la pianta e la sua sopravvivenza dipende dall’abilita’ di chi lo fa.
Nel parco ci sono parecchie formiche e termiti, sulla foto un grande termitaio con diverse entrate, notate la grandezza della pista che si sono create le termiti per poter andare meglio avanti e indietro, ahimè però questo ci sembra agevolare troppo il formichiere nella sua caccia.
Un bel esemplare dell’albero chiamato “palo borracho” col tronco a forma di bottiglia che a inizio anno fa una fioritura gialla.
Per non fare la stessa strada al ritorno decidiamo di uscire dalla riserva con un’altra pista, ma ahimè arrivati ad un piccolo villaggio di sole 15 famiglie di Indios scopriamo che qua la pista si interrompe perché un tratto e’ stato mangiato dal rio Bermejo, chiediamo informazioni ai timidi abitanti e con molta titubanza iniziamo la scorciatoia nella foresta da loro indicataci. In principio un disastro perché l’accesso e’ proprio dove il fiume ha inghiottito la pista con passaggio delicato e per un tratto il mini pistino passa nella fitta foresta con piante basse, la nostra Toyota con la cellula e’ alta mt. 2,65 immaginate quindi il casino.
Comunque siamo usciti dal tunnel e l’Indio che ci ha dato l’informazione per la pista, preoccupato e’ venuto a controllare,  per ringraziarlo gli diamo dei dolci ed una maglietta di Challand (offerta gentilmente da Enrica, grazie!)
Capanna Indio semi abbandonata.
Ora il governo ha costruito le case.
Per fortuna ora una pista molto bella con foresta verdeggiante e rigogliosa.
Caspita peccato duri poco perché da qua si inizia a ballare con la Toyota nel fango, le piste sono di sedimento argilloso che anche con poca acqua diventano sapone puro: qua nemico numero uno.
Siccome non riusciamo più ad andare avanti perché la Toyota proprio non ne vuol sapere di rimanere sulla pista decidiamo di pernottare su uno spiazzo di fortuna.
Le balestre della Toyota.
La pista infangata ci accompagna fino all’asfalto, faticato fino all’ultimo. Pensiamo però agli abitanti .. dopo ogni pioggia.
E dulcis in fundo il giorno dopo ci fermiamo per la notte in una stazione di servizio dimenticando una finestra aperta e ci risvegliamo la mattina dopo con materassi bagnati ed armadietto allagato.. uffa!

Prossima tappa al parco nazionale del Chaco, tempo permettendo però perché per i prossimi giorni e’ prevista parecchia pioggia.

2 commenti:

  1. Grandi nel superare le difficoltà. Ma il miele allora non lo avete assaggiato?

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  2. Grandi nel superare le difficoltà. Ma il miele allora non lo avete assaggiato?

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