venerdì 27 dicembre 2013

Puerto San Julian e Parco Nazionale Monte Leon - ARGENTINA



Puerto San Julian
Qua sbarco’ Magellano nel 1520.. e nel 2013 siamo arrivati noi!!! Ci ricorderemo di questa cittadina per il gran numero di auto che circolano con la marmitta bucata… immaginate il casino, per fortuna siamo solo di passaggio e non invidiamo gli abitanti permanenti. Di bello pero’ c’e’ l’Oceano che si puo’ vedere da vicino percorrendo i 30km della strada costiera: panoramica e molto bella. Abbiamo trascorso il Natale in una baia tranquilli.. e chiusi in cellula per il forte vento! 
ns punto tappa di Natale a playa La Mina
 Disegni della bassa marea

Bel paesaggio visto dalla strada costiera


Parco Nazionale Monte Leon
Siamo nel parco nazionale “Monte Leon” creato nel 2004 con un’estensione di circa 62.000 ettari, il nome deriva da una formazione che vista da lontano sembra proprio ad una testa di un leone accucciato. 

Il parco ospita una grande colonia di pinguini di magellano (circa 75.000), una colonia permanente di leoni marini e diverse specie di uccelli marini (gabbiani, cormorani, ...) oltre ai temutissimi puma che si aggirano numerosi nel parco. Ovunque ci sono cartelli di come comportarsi nel caso in cui ci si trovi di fronte al puma ed e’ sconsigliato camminare da soli.. sarebbe proprio bello vederli ma ovviamente solo da lontano!!! All’interno del parco c’e’ una piccola graziosa isola chiamata “isla monte leon”  dove ora nidificano i gabbiani ed i cormorani ma prima questa isola veniva chiamata “isola del guano”; infatti a partire dal 1.700 i colonizzatori venivano qua con le barche per raccogliere il guano, ossia lo sterco degli uccelli, prezioso fertilizzante perche’ conteneva nitrogeno, fosforo e potassio. I cormorani utilizzano le alghe ed il loro sterco (guano) per costruire il nido, tra gli anni 1930 e 1960 vennero estratte piu’ di 10.000 tonnellate di guano e dato che l’estrazione veniva fatta anche durante il loro periodo di riproduzione vennero distrutti i nidi riducendone cosi drasticamente la colonia. Si smise di farne la raccolta  quando comparvero i fertilizzanti sintetici ben piu’ economici. 
colonia di cormorani e gabbiani
Questa zona era anche meta dei cacciatori di leoni marini che si erano installati qua per cacciarli uccidendone a grandi quantita’ per prelevargli la pelle ed il grasso, ancora oggi si puo’ vedere  la grande stufa dove venivano bolliti i poveri animali. La caccia fortunatamente venne interrotta verso il 1970 quando le foche ed i leoni marini diventarono specie protette a livello mondiale e si inizio’ a vietarne il commercio della pelle ed del grasso; attualmente il loro recupero  dipende dalla protezione dei pesci che costituisce il loro alimento, della preservazione dell’ambiente marino e dei siti dove si riproducono senza essere disturbati. Ovviamente e’ compito dell’uomo contribuire a tutto cio’.. ma che fatica!!
spiaggia dei pinguini
 






domenica 22 dicembre 2013

Puerto Deseado - ARGENTINA



Hola Amigos,

un piccolo collage di foto di alcuni  fiori incontrati in Patagonia per augurare a tutti voi un felice Natale e un buon anno 2014!!


Siamo a Puerto Deseado, sempre sulla costa dell’Oceano Atlantico, caratterizzato da falesie di sabbia  e imponenti rocce scolpite dalla forza dell’acqua e del vento; qua c’e’ la preziosa Riserva Naturale del fiume Deseado che si differenzia dalle altre riserve perche’ essendo secco il fiume nel suo letto si sono riversate le acque dell’Altantico per circa 40km verso l’entroterra, dando vita ad un rifugio perfetto per la fauna marina.

Altrettanto preziosa lo e’ anche l’isola dei pinguini, diventata da poco parco nazionale, che oltre ai pinguini di magellano 

ospita anche una delle poche colonie dei pinguini “salta rocce” buffi animaletti col ciuffetto giallo/nero sulla testa. 

Tommy e Javier
Ci siamo affidati alla buona Agenzia “Darwin Expeditions” capitanata da Javier e Riccardo ed abbiamo fatto entrambi i tour in gommone… ci e’ rimasto nel cuore l’isola dei pinguini e dei cormorani perche’ ci sembrava di essere in un documentario a stretto contatto con gli animali: davvero emozionante.. e non ci scorderemo neanche il mare all’andata abbastanza sull’agitato con traversata molto movimentata, meno male al timone c’era l’affidabile Javier che per lui e’ stato un gran divertimento cercare la via giusta tra le alte onde!! Giunti pero’ sull’isola abbiamo subito dimenticato l’ora pesante di viaggio e ci siamo immersi subito nella natura

il pinguino guardiano del faro


siamo sull’isola dove nidificano i cormorani imperiali, ci sono circa 10.000 nidi, spettacolo indimenticabile!


 












martedì 17 dicembre 2013

Boschi pietrificati - ARGENTINA



Hola Amigos,
eccoci ai boschi pietrificati luoghi ricchi di storia. Ma torniamo un po’ indietro nel tempo …. nel periodo Giurassico, circa 150 milioni di anni fa, nella zona dove oggi si trovano i boschi pietrificati regnavano boschi di alberi. In questo periodo il paesaggio era molto diverso da quello attuale: il clima era temperato ed uniforme, perche’ non esisteva la Cordigliera delle Ande ed i venti umidi che arrivavano dall’Oceano Pacifico permettevano una vegetazione esuberante. All’est l’Oceano Atlantico non si era ancora fatto strada ed il continente sudamericano era attaccato all’Africa. Questa e’ stata un’epoca di intensa attivita’ vulcanica, nella quale vastissimi boschi come questi furono distrutti dalla violenza dei venti e poi completamenti sepolti dalla cenere vulcanica. Posteriormente ci fu un processo durante il quale l’acqua delle piogge, infiltrandosi attraverso le ceneri e caricandosi cosi’ di sostanze ricche di minerali,  penetro’ in tutte le cavita’ e spazi vuoti dei legni sepolti cristallizzandoli. Questo lungo processo fisico-chimico viene chiamato  “pietrificazione”. Col passare del tempo l’erosione ha messo  in vista gli alberi che oggi possiamo vedere  e si sa che ne esistono in grandi quantita’ ancora sepolti. 


Bosque petrificado Sarmiento (12/12/3013)
Ci troviamo a circa 30km a sud della cittadina di Sarmiento e qua si trovano i pezzi di alberi pietrificati che sono stati trasportati dalle alluvioni e poi sepolti. L’eta’ stimata di questi fossili e’ tra i 62 ed i 65 milioni di anni, impressionante vedere i tronchi che stanno piano piano comparendo dai fianchi delle montagne di arenaria. Interessante vedere la “corteccia” minerale ancora legata all’albero che ha permesso il processo di pietrificazione.


guardiaparco
Monumento Natural Bosques Petrificados (17/12/2013)
Siamo a circa 100km a sudovest di Fitz Roy nella riserva di 60.000 ettari creata nel 1954 per preservare  un giacimento fossile di caratteristiche uniche al mondo; questo bosco di antiche conifere formato da araucarias primitive rappresenta forse il giacimento di alberi fossilizzati piu’ grande al mondo. Gli alberi giacciono nello stesso luogo dove trascorsero la loro vita, raggiungevano i 100mt di altezza ed avevano piu’ di mille anni di eta’. A differenza dell’altro bosco questo e’ molto piu’ antico e si stima un’eta’ di circa 150 milioni di anni. 

 Albero pietrificato gigante


Da sottolineare che entrambi i boschi si trovano in ambienti naturali molto particolari.



lunedì 16 dicembre 2013

Estancia della famiglia Lorenzo “Sierra Espana” a La Sierras - ARGENTINA



Ude e Oscar Lorenzo
Hola Amigos,
il bello del nostro viaggiare: la liberta’, la flessibilita’ dei momenti e le sorprese!!
Stiamo viaggiando lentamente lasciandoci un po’ guidare dalle diverse circostanze che si presentano sul nostro cammino.. di passaggio sulla pista RP12 abbiamo fatto tappa per la notte  nascosti tra i bassi arbusti  e la mattina abbiamo avuto la visita di un argentino che pensava fossimo cacciatori sulla SUA terra; vedendoci pero’ ha subito capito che di certo non lo eravamo e ci ha invitato nella sua estancia per un caffe’. Lo abbiamo raggiunto qualche ora dopo… INCREDULI…
qua si fanno i gnocchi
perche’ la tenuta di 9.000ettari si trovava in un luogo incantevole
brindisi alla nostra amicizia
attorniato da meravigliose montagne. Ci hanno accolto la mamma Ude ed  il figlio Oscar (che ci aveva invitato) qua solo per qualche giorno per  sbrigare dei lavori; e praticamente da un caffe’ anche qua siamo rimasti 4 giorni mangiando sempre da loro (Ude mi ha anche insegnato a fare i gnocchi!) e nel frattempo abbiamo fatto i nostri giri di perlustrazione scoprendo angoli davvero unici. 


Pepe il gaucho

Abbiamo anche conosciuto Pepe il gaucho che custodisce la terra: ha
a pranzo da Pepe
circa 250 pecore e tanti galli, galline, gatti ma soprattutto cani per gli ovini e per i puma. Pensate che qua ci sono parecchi puma e sono di due tipi: il grigio e il beige, mentre il primo per l’uomo e’ innocuo il secondo e’ molto pericoloso perche’ attacca… Pepe nel territorio si sposta sempre armato e coi suoi 5 cani antipuma .. noi per
uno dei cinque cani antipuma
le nostre perlustrazioni eravamo armati di coltello, bastoncini da trekking e spray al peperoncino.. possibilmente da spruzzare col vento giusto e riuscire a premere lo spray senza farsela sotto!! I puma attaccano il bestiame e possono anche uccidere 20/30 capi in un colpo solo, un gran danno per il proprietario.
 


 


Perlustrazione al Cerro Blanco



Visto la maestosita’ ci siamo avvicinati ai colossi

Il Cerro Blanco da un’altra angolazione


Immersi nei colori


Dintorni dell’Estancia Sierra Espana

Grazie davvero alla meravigliosa famiglia Lorenzo che ci ha fatto sentire proprio come a casa nostra!! 




martedì 10 dicembre 2013

Rocas Coloradas – ARGENTINA



Hola Amigos,
lasciato con un po’ di tristezza il nostro nuovo amico Felix ci siamo diretti verso Rocas Coloradas che si trova a sud delle montagne colorate.. siamo venuti fin qua solamente perche’ ci ha ispirato il nome; infatti rocas coloradas significa pietre colorate. Gia’ avvicinandoci si capiva che la direzione andava verso i colori … e cosi e’ stato e qua le montagne sono completamente diverse da quelle viste, quindi paesaggio nuovo!!!! 


pista tra i colori 




sembrano panettoni colorati




la toyota tra le montagnole colorate




domenica 8 dicembre 2013

Estancia di Felix Willatowski a Puerto Visser - ARGENTINA



Natura, natura, natura, siamo immersi proprio nella meravigliosa natura patagonica che stiamo scoprendo anche grazie alla generosita’ degli argentini; era una tappa di transito e siccome non avevamo trovato un posto adatto ci siamo avvicinati ad un’estancia per chiedere il permesso di stazionare sul loro terreno ma non abbiamo trovato nessuno, solo tanti cani che abbaiavano. Abbiamo quindi campeggiato in uno spiazzo vicino all’estancia e trascorso una notte tranquilla.. senza vento!! Al mattino abbiamo avuto la visita del Sig. Felix, proprietario dell’estancia, che dopo aver chiacchierato con noi per circa un’ora (ci studiava..) ci ha invitato a casa sua. Ci ha raccontato di un viaggiatore tedesco in moto ospite di passaggio da lui, che doveva
carrmen e felix
stare 1 notte e poi si e’ fermato 5 giorni, facendoci vedere delle foto di dove lo aveva portato.. caspita posti magnifici con montagne colorate e il bosco pietrificato… gli abbiamo chiesto dove si trovassero questi luoghi e lui sorridendo ci dice: e’ tutto qua. Ci ha accompagnato fino al mare (circa 12km da casa sua) indicandoci dove finiva la sua proprieta’ e ci ha indicato grosso modo la direzione; salutati lui ripartito in macchina e noi a piedi per il nostro giro di perlustrazione (chiamiamo cosi i trekking non tracciati dove si parte e non si sa bene quando e dove si arriva!!).  Camminato, camminato e camminato e finalmente arrivati allo spettacolo naturale, per noi una GRANDE SORPRESA… 


montagne  colorate di mille colori con lo sfondo del mare verde/blu.. caspita da rimanere senza fiato

 
e poi ancora


 non trovavamo pero’ il bosco pietrificato e finalmente dopo bensi 4 ore e mezza di ricerca (meno male che i valdostani hanno la testa dura) su e giu per i monti colorati lo abbiamo trovato: anche qua uno spettacolo.. ovunque tronchi e pezzi di legna pietrificati che sembrano vere piante tagliate addirittura ancora con il muschio verde (pietrificato anche quello) e solo noi due  


Il giorno dopo siamo ripartiti a perlustrare una nuova zona spingendoci piu’ a sud dove abbiamo incontrato i castelli di sabbia ossia monumenti di sabbia scolpiti dal vento




vere e proprie sculture




siamo poi saliti alla montagna senza nome da noi chiamata “gran teton” per la somiglianza da lontano ad una tetta… dalla cima gran vista di colori a 360gradi


verso la punta 


colori verso il mare


sembrano quasi finte
 



abbiamo dormito 2 notti vicino all’oceano 


con bei tramonti
 



Felix e l'asado
asado con Felix & fam.Aldaba
e poi siamo passati per salutare Felix e riprendere il nostro viaggio .. ma appena ci ha visto ci ha invitato a pranzo e nel frattempo e’ arrivata una parte della famiglia degli Aldaba per trascorrere li il fine settimana e quindi gran festa con asado… alla fine della storia siamo rimasti anche noi come il tedesco bensi 5giorni ed avremmo voluto rimanere anche di piu’ perche’ Felix ci ha fatto sentire proprio come a casa nostra. Grazie di cuore a Felix ed alla famiglia Aldaba per la loro calorosa accoglienza.