mercoledì 6 maggio 2015

Resistencia (reg. Chaco) – ARGENTINA.



Eccoci arrivati nella piccola regione del “Chaco” abitata ancor oggi da diverse tribù indigene, abbiamo visitato la cittadina, capoluogo di provincia,  di Resistencia fondata da emigranti italiani del Friuli Venezia Giulia che arrivarono qua a fine anno 1800 dietro incentivo terriero del governo argentino per  ripopolare le zone disabitate. 
Resistencia e’ conosciuta principalmente per le sue sculture, vanta ad oggi ben 605 sculture dislocate in tutta la città;
ogni due anni si svolge la fiera della scultura alla quale partecipano 11 scultori internazionali ed alcuni studenti delle scuole di architettura argentina., ed in soli 7 giorni si crea l’opera d’arte che verrà giudicata da una giuria con premio alla prima classificata.
C’e’ anche la scultura di Fernando un noto cane vagabondo che visse in Resistencia tra gli anni 1950 e inizi 1960, si fece conoscere tra gli abitanti perché frequentava i bar ed i concerti dove partecipavano importanti musicisti, artisti e politici e a seconda se gli era piaciuto o no lo spettacolo si sedeva a fianco dell’artista o abbandonava la scena.
Interessante la visita al “museo del hombre chaqueno” dove si racconta dei primi emigranti italiani di Udine arrivati in Sudamerica per iniziare una nuova vita, in principio sicuramente molto dura per molteplici fattori dovuti al clima ed al territorio ostili. Tra gli anni 1830 e 1930 più di 50milioni di europei emigrarono in America principalmente in Brasile, Argentina, Canada e Stati Uniti.
Ma nel museo si parla anche dei folletti protettori della natura, mitologia delle tribù indigene, come ad esempio “kurupi” il piu’ antico dei folletti guarani che insegue e spaventa chi danneggia gli animali o gli alberi; oppure “karai octubre” che appare ogni primo di ottobre a chi non ha risparmiato sperperando  il denaro e lui gli toglie quel poco che resta lasciandolo in misera. I principali folletti mitologici sono 9 ed ognuno di loro ha il compito di insegnare qualcosa, la guida ci ha raccontato il significato di ognuno e noi siamo rimasti incantati dalla storia.. raccontataci in una stanza tutta dipinta da farti sentire proprio nel bosco.
Resistencia e’ anche conosciuta per il coro “Toba Chelaalapi” formato da indigeni della comunità Toba del Gran Chaco, hanno una ricca tradizione musicale ed il loro strumento principale e’ un violino ricavato da taniche in metallo della benzina e corda con pelo della coda del cavallo.
Ogni lunedi, martedi e mercoledi sono presenti al museo dei Qom e in un contesto molto familiare cantano le loro canzoni e raccontano i loro usi e costumi.
Commovente ed ultima visita alla “Casa de la memoria”, una grande casa a due piani che tra gli anni 1976 e 1978 fu un centro di detenzione e tortura; il 24 marzo 1976 la giunta militare guidata dal generale Jorge Videla sale al potere con un colpo di stato dando inizio alla cosiddetta “guerra sporca” praticando lo sterminio massiccio dei dissidenti e degli oppositori politici facendoli semplicemente scomparire. Per aumentare la tattica della scomparsa forzata di persone vennero creati diversi centri clandestini di detenzione, la maggioranza di questi erano nascosti in stabili di istituzioni ufficiali come commissariati, edifici della marina o della forza aerea o dipendenze dell’esercito. All’interno migliaia di persone venivano picchiate e brutalmente torturate con l’intento di farle parlare per fare i nomi di altri dissidenti. La cifra stimata dei “desaparecidos”  e’ di circa 30.000 persone, ma si calcola anche che all’incirca 500 bambini o neonati vennero sequestrati coi genitori o nacquero nei centri di detenzione clandestina privati della loro vera identità; ancor oggi l’associazione “Abuelas de plaza de mayo” organizza campagne per aiutare i giovani a ritrovare la verita’ e le loro vere origini e  ad oggi hanno restituito la reale identità a 88 persone.
Nota positiva e’ che nel 2010 nella regione del Chaco finalmente vengono dichiarati colpevoli alcuni degli esecutori dei centri clandestini, la foto sotto ritrae l’arresto di “Jose’ Rodriguez Valiente” i sopravissuti lo ricordano come colui che aveva la predilezione di colpire i dissidenti  nei testicoli per avere informazioni.
Tra il 2011 ed il 2013 verranno condannate altre 9 persone ed 1 assolta per il massacro di Margarita Belen  dove vennero prima torturati e poi assassinati 23 dissidenti politici.
Prossima tappa al Parco Nazionale Rio Pilcomayo nella regione di Formosa a confine col Paraguay.

1 commento:

  1. ciao carissimi !! vedo che avete iniziato l'avventura 2015 alla grande con bellissime foto e un bel racconto sulla storia dell'aereo caduto nel 72 nelle Ande, una storia che ho sempre seguito con interesse. Un grande saluto dalla vallee ... buon proseguimento !!

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