martedì 25 febbraio 2014

Tierra del fuego cilena - CILE



sulla Y897 per Puerto Arturo

Hola Amigos,
lasciato Ushuaia il 21 febbraio iniziamo a risalire piano piano portandoci nella Tierra del Fuego cilena e qua trascorriamo alcuni giorni gironzolando tra le piste selvagge fuegine. Iniziamo col ridiscendere verso lo stretto di Magellano dalla parte cilena perche’ un cileno ci aveva detto che sulla spiaggia c’erano 4 pinguini re, lungo
il percorso bel paesaggio montano e di laghi ma purtroppo a circa 20km dall’arrivo veniamo fermati dai militari che non ci lasciano passare per lavori in corso. Ritorniamo indietro sullo stesso percorso  e decidiamo di prendere la pista Y897 che con circa 84km porta a Puerto Arturo, veramente di questa zona non ne sappiamo nulla perche’ la guida non ne parla ma la testa ci dice di andare.. e cosi’ facciamo. Effettivamente veniamo ampiamente ripagati perche’ il paesaggio e’ sublime, oltretutto da qua avremo l’unica gran vista sulle montagne innevate della Cordillera di Darwin;
sullo sfondo la splendida Cordillera di Darwin
peccato pero’ che Puerto Arturo non riusciremo a raggiungerlo perche’ a circa 25km dalla meta la pista diventa proprio difficile con passaggi troppo impegnativi e fiumi da guadare. Anche qua ripercorriamo la pista al contrario fortunatamente col sole, gran paesaggio e fauna marina. 
colonia di cormorani
Raggiungiamo la tranquilla cittadina di Porvenir da dove prendiamo il battello per riportarci sul continente sudamericano in Patagonia cilena meridionale. Lasciamo cosi l’isola della terra del fuoco dopo ben 55 giorni di permanenza ed il bilancino e’ positivo: percorso belle piste, visto bei paesaggi e fauna locale e fatto trekking molto belli.
Il nostro viaggio continua verso il parco vulcanico di Pali Aike su confine con l’Argentina.

sabato 22 febbraio 2014

Incontro particolare in ARGENTINA



Roberto di Empoli (conosciuto in Mongolia nel 2008), cittadino del mondo, di professione viaggiatore estremo con zaino in spalla di 18kg (e’ la sua casa!); gran camminatore su percorsi selvaggi e sconosciuti ed alla continua ricerca di nuove avventure. Ora piu’ che mai e’ iniziata la SUA GRANDE AVVENTURA lasciando tutto in Italia per iniziare un grande viaggio con partenza dall’isola di Navarino nel profondo  sud del Cile e destinazione: chi lo sa? Si vive alla giornata e poi chissa’?!
Incontrato ad Ushuaia abbiamo fatto un piccolo trekking assieme (sicuramente troppo facile per lui) alla bella laguna Turquesa e poi dato un passaggio ma solo per poco perche’ poi le nostre strade si sono divise noi ad est e lui a nord verso la sua zona selvaggia preferita del Cile di Puerto Aysen. 

Mongolia 2008, Argentina 2014.. il prossimo incontro dove e quando? Ciao Roberto!

venerdì 21 febbraio 2014

foto curiose mese di GENNAIO 2014

Alcune foto curiose scattate nel mese di GENNAIO 2014:


 Foto scattata nell'originale  locale di "Dudu" ad Ushuaia, difficile sbagliare da che parte andare anche con qualche grado di alchool in piu' nel corpo!


 Foto scattata ad Ushuaia, sono cartelli posti ai bordi della strada dove sono morte delle persone per incidenti stradali; la stella e' anche dipinta per terra e il tutto dovrebbe sensibilizzare gli automobilisti ad andare piu' piano.. ma questo purtroppo non accade.







Foto scattata in Cile sull'Isola di Navarino, troveremo questi cartelli in tutti i villaggi/citta' che si affacciano sul mare.

giovedì 20 febbraio 2014

Viaggio alle Isole Falkland, Isola South Georgia, Isole South Orkneys, Isole South Shetland e Peninsula Antartica.




il ns Capitano
Hola Amigos,
viaggio last minute - venerdi 31 gennaio 2014 ora locale 18.10 sulla nave rompighiaccio russa “Akademic Ioffe” (ora convertita per spedizioni in Artide ed in Antartide) lasciamo Ushuaia navigando lungo il canale di Beagle  con acque tranquille: speriamo sia di buon auspicio! L’equipaggio ed il suo comandante sono russi (41 personale russo compreso cucina, camere e sala) mentre lo staff amministrativo e tecnico (20 persone) e’ composto da ragazzi laureati della Nuova Zelanda, Portogallo, Inghilterra, Australia, Canada e Stati Uniti; siamo in 95 passeggeri provenienti da tutto il mondo, ma solo noi italiani e si parla unicamente inglese.  
si parte
felici
Lo staff e’ molto brillante ed attivo e le giornate sono bene organizzate: nei trasferimenti siamo impegnati in interessanti conferenze (2 al mattino e 2 al pomeriggio ognuna massimo di 40minuti) sull’Antartide in generale, mentre alla sera ci sono le proiezioni di filmati e chiacchierate sui grandi esploratori antartici che partivano per viaggi fino ad allora sconosciuti. Pensate che a bordo abbiamo perfino lo storico “Huw Lewis Jones”  (nipote d’arte)  inglese gran conoscitore della storia di tutti i tempi che ogni volta che presiede la conferenza ci cattura tutti quanti con i suoi racconti; e’ un grande ammiratore di Sir Ernest Shackleton.
in mare verso le Falkland
Importante anche l’osservazione della fauna marina con l’ornitologo
Dick che spesso ci permettera’ di vedere in mare nuove specie di uccelli marini e cetacei e gli  portivi hanno a disposizione una palestra, piscina con acqua fresca di mare ed una sauna.

L’attivita’ pero’ piu’ apprezzata e’ senza dubbio lo sbarco a terra che faremo nelle varie isole e nella Peninsula Antartica, si scende a terra con i gommoni chiamati “zodiaco”, su ognuno massimo 12 persone, tempo permettendo perche’ il vento spesso impedisce l’escursione.


Isole FALKLAND 
“Isola di West Point”
alle Isole Falkland
Questa isola e’ abitata unicamente da 2 persone (una coppia lei
albatros col cucciolo
austriaca e lui tedesco che hanno vissuto per 32 anni su una barca a vela ed ora si sono stabiliti qua dallo scorso anno) e qua nidificano i pinguini salta rocce e gli albatros. Dopo breve camminata raggiungiamo il promontorio dove con sorpresa vediamo che le due specie nidificano assieme e vivono serenamente uno con l’altro ora ciascuno coi propri cuccioli.


“Stanley capitale delle Isole Falkland”
Visitiamo col sole la capitale e la baia di “Gipsy Cove”, quest’ultima  un

piccolo paradiso con spiagge di sabbia bianca e mare cristallino dove nidificano alcuni pinguini di magellano ed uccelli marini (tra i quali una specie di cormorani): paesaggi da mozzafiato; impossibile uscire dai percorsi segnati perche’ ci sono ancora zone minate della guerra del 1982 tra l’Inghilterra e l’Argentina. Quest’ultima continua a reclamare la sua sovranita’ sulle isole ma noi
mettendoci piede abbiamo avuto subito la sensazione di essere in Inghilterra: qua tutto sa di inglese dal paesaggio, alle case, alle macchine ed alle persone. Nel 2013 e’ stato fatto il referendum per sapere la popolazione di circa 3.000 abitanti di chi voleva far parte e con il 92percento dei votanti ha vinto l’Inghilterra col 99,80percento dei voti a favore: i dati parlano da soli. Abbiamo visitato il piccolo museo ricco di storia e semplicemente passeggiato per le vie della tranquilla cittadina.

In queste isole si possono vedere anche diverse carcasse di grandi velieri un tempo dominatori dei mari ed e’ curioso come siano ancora eleganti anche se ormai tutti arrugginiti.
 La meravigliosa baia di "Gipsy cove"


Isola South Georgia
Stromness

Dopo 2 giorni e mezzo di mare, con la scorsa notte parecchio agitata, raggiungiamo in mattinata l’isola portandoci alla baia di Stromness con la sua stazione baleniera (ormai fortunatamente in disuso)  dove venivano uccise le balene per produrre pelli ed olio e famosa per essere stata raggiunta dal grande Capitano Sir Ernest Shackleton durante il naufragio dell’Endurance. L’entrata nella baia e’ stata veramente magica dove siamo stati accolti da montagne innevate, con clima decisamente invernale, e sensazione di terra selvaggia abitata unicamente da fauna marina che coi suoi ululati (le foche) rendeva
tutto piu’ incantato. Purtroppo non siamo riusciti a sbarcare perche’ dopo pochi minuti dall’inizio dello sbarco si e’ alzato un forte vento che ha rovesciato uno zodiaco con sopra 2 ragazzi dello staff catapultandoli in acqua;  soccorsi veloci ed i malcapitati portati subito in nave spogliati, riscaldati con montagne di coperte, borse di acqua calda e massaggi sul corpo.

Ma per i piu’ appassionati ricordiamo una delle maggiori imprese delle esplorazioni polari: nel 1916 un banco di ghiaccio nel mare di Weddel affondo’ la nave “Endurance” dell’esploratore inglese Sir Ernest Shackleton; l’equipaggio visse per 5 mesi sulla banchisa poi raggiunse l’isola Elephant su scialuppe aperte e qua la coraggiosa decisione del capitano di affrontare un viaggio di 1.300km su una scialuppa con 5 dei suoi uomini verso la South Georgia. Sbarcati su una parte disabitata dell’isola per 36 ore percorsero ghiacciai, monti e scogliere arrivando alla stazione sopra citata di Stromness per poi raggiungere in agosto, dopo 3 tentativi falliti, il resto dell’equipaggio miracolosamente sopravissuto alla fame. 

“Baia di Grytviken”
baleniera
Questa baia e’ nota per essere la piu’ antica stazione di caccia alle balene (fondata nel 1904)  ed oggi rimangono  alcuni resti delle strutture con anche una bella chiesa del 1913 ancor oggi in uso; infatti qua abitano tutto l’anno 4 coraggiose persone che gestiscono anche il piccolo ma interessante museo. Tra i secoli XIX e XX ci fu il boom della caccia alle balene perche’ il loro grasso veniva convertito in olio utilizzato per le lampade mentre i fanoni (lamine presenti al posto dei denti in alcune balene) venivano utilizzati per la costruzione di aste per i parasoli, per irrigidire alcune parti dei corpetti per le dame e fruste per i carretti; nelle prime decadi del 1900 (anni del boom) vennero uccise piu’  di 50.000 balene ogni anno. Attualmente la caccia ai cetacei e’ vietata per scopi commerciali ed e’ solo ammessa per la ricerca e per la sussistenza di poche popolazioni indigene,  ma come ben si sa alcune Nazioni continuano a cacciare e il tema balene e’ ancora oggetto di accese discussioni. 


“Baia di Salisbury”
Sbarco nella bella baia contornata da ghiacciai dove ci aspettano 250.000 pinguini reali, spettacolo indimenticabile da farmi scendere qualche lacrima per la forte emozione. Tantissimi pinguini uno vicino all’altro coi loro colori vivi giallo/arancio,  coi cuccioli pelosi di colore marrone di circa 1 anno ed i piu’ piccoli appena nati da qualche settimana ed un frastuono fortissimo provocato dai loro richiami per riconoscersi, che sembra quasi creare una vibrazione sotto i nostri piedi; toccante questo spettacolo della natura davanti ai nostri occhi che ci obbliga a sederci, ammirare  ed ascoltare in silenzio questa favolosa sinfonia di suoni. 
Ci sembra strano lasciarli alla nostra partenza, loro rimarranno qua tutto l’anno anche d’inverno con climi  rigidi e con poco  cibo a proteggere i piu’ giovani che non sanno forse ancora la dura vita che li aspetta.

Isole Orkney
“Base scientifica argentina Orcadas”
Evviva, passati i 60gradi sud di latitudine vediamo i primi iceberg in mare, IMPRESSIONANTI masse di ghiaccio di varie dimensioni, colori  e forme  che viaggiano alla deriva ed i piu’ vecchi sono colorati di un azzurro brillante da incantarti, sono davvero belli! Incredibile il fatto che la parte di ghiaccio che galleggia fuori dall’acqua non e’ che il 10percento della massa totale ed il 90percento quindi rimane nascosto nel mare. La temperatura ora e’ circa di 0 gradi, nevica e sembra proprio di essere in inverno ma qua siamo ancora in estate (glaciale!). Oggi abbiamo visitato la base scientifica argentina nata nel 1904
sull’isola “Laurel”, un isolotto alquanto inospitale e  remoto; ci sono dalle 11 alle 17 persone volontarie, tra militari, guardiaparco, dottore e scienziati, che rimangono qua per 1 anno ad eseguire studi sull’ambiente, sismologia,  fauna e meteorologia; in questi giorni e’ arrivata la nave e c’e’ il cambio di guardia quindi il gruppo nuovo arrivato ed il vecchio che sta per partire. La vita qua e’  dura e con la meteo non si scherza proprio: le giornate di sole sono in media 15 all’anno e prevalentemente c’e’ vento.  in inverno la baia gela diventando un’enorme pista ghiacciata inaccessibile alle navi.
Primo incontro coi pinguini “chinstrap” e “adelia” di taglia molto piu’ piccola dei pinguini reali ed adatti a vivere in habitat  piu’ freddi, approdano a terra unicamente per nidificare e poi per il resto dell’anno vivono in acqua; ne incontreremo poi parecchi in mezzo al mare a nuotare od alloggiati su pezzi di ghiaccio viaggianti.  
 e poi ancora iceberg
Isole South Shetland
“Baia di Half moon”
Isola a forma di mezza luna abitata da diverse specie di foche, una colonia di  pinguini “chinstrap” e solo da 1 pinguino  “macaroni” da noi soprannominato il pioniere perche’ pare sia qua per sondare il terreno per una prossima migrazione di alcuni di loro dalla lontana  isola South Georgia; l’occhio esperto del nostro naturalista Dick  lo ha subito identificato in mezzo alla colonia, anche perche’ era in piedi su una roccia piu’ alta di tutti e riconoscibile per la sua crestina gialla che noi vedremo solo attraverso un potente binocolo. Bella la camminata sul promontorio con vista panoramica sulla baia.

Sempre da la precedenza ai pinguini

Peninsula Antartica
Iniziamo ad incontrare sulla nostra rotta il primo  “pack”, distesa di ghiaccio misto ad acqua in mare,  che la  nave prontamente frantuma per poter proseguire; per noi grande emozione perche’ finalmente lo vediamo dal

vero dopo averlo temuto nelle letture dei grandi esploratori;

nonostante tutte le tecnologie moderne per la sicurezza in mare, vediamo ancora il capitano  binocolare per farsi strada tra il ghiaccio.
Il mare brulica di vita che e’ alla continua ricerca di cibo: balene, foche, delfini, uccelli marini e perfino i pinguini che con stupore abbiamo visto essere abili e veloci nuotatori.
Primo sbarco nella baia di “Brown Bluff” un paesaggio vulcanico con severe montagne innevate e ghiacciai che si gettano direttamente in mare, qua abbiamo visto le colonie dei pinguini:
pinguini “gentoo”

 e pinguini “adelia”
col prete in gonnella
Nel pomeriggio abbiamo visitato la base argentina “Esperanza Station” che e’ l’unica in Antartide ad ospitare anche alcune famiglie ed ad avere quindi una scuola, in totale le persone che vi abitano per 1 anno sono circa 50 e vi e’ anche una cappella con tanto di prete (di origini italiane) in gonnella (molto originale).





sullo zodiaco
A “Wilhelmina Bay”, una baia contornata da montagne e ghiacciai ed in
la ns nave
mare iceberg colorati, con lo zodiaco gironzoliamo per ammirare le bellezze naturali; bei colori e gran silenzio. Tante balene curiose che ci seguono, foche che sonnecchiano sugli iceberg ed attivi pinguini che incredibilmente riescono a saltare diversi metri per salire dall’acqua sulle grandi masse di ghiaccio; i pinguini sono anche dei gran scalatori perche’ dal mare salgono sui ripidi pendii delle montagne per raggiungere i loro nidi ed il tutto senza i ramponi.
Raggiungiamo il nostro punto piu’ a sud della Penisola a ”Neko Harbour” -  WP: S64 50.717 W62 32.841 – sotto una fitta nevicata (di sole qua non se ne parla) che pur essendo magnifica ci impedisce di ammirare i ghiacciai vicini che con gran frastuono si gettano nel mare antartico. 
e ancora iceberg
tutto bianco e blu
paesaggio antartico

Da qua si inizia a risalire passando per il temuto passaggio di “Drake” che con noi sara’ clemente, oltrepassiamo anche “Capo Horn”, conosciuto per i suoi forti venti e correnti marine, e al mattino del 18 febbraio raggiungiamo la cittadina di Ushuaia.
Gran viaggio inaspettato di 5.700km attraverso i mari del sud,  indimenticabile per la sua bellezza ed ora il nostro viaggio continua.. con nuova meta verso l’Artico.