Eccoci arrivati nella
piccola regione del “Chaco” abitata ancor oggi da diverse tribù indigene,
abbiamo visitato la cittadina, capoluogo di provincia, di Resistencia fondata da emigranti italiani
del Friuli Venezia Giulia che arrivarono qua a fine anno 1800 dietro incentivo
terriero del governo argentino per
ripopolare le zone disabitate.
Resistencia e’
conosciuta principalmente per le sue sculture, vanta ad oggi ben 605 sculture
dislocate in tutta la città;
ogni due anni si
svolge la fiera della scultura alla quale partecipano 11 scultori
internazionali ed alcuni studenti delle scuole di architettura argentina., ed
in soli 7 giorni si crea l’opera d’arte che verrà giudicata da una giuria con premio
alla prima classificata.
C’e’ anche la
scultura di Fernando un noto cane vagabondo che visse in Resistencia tra gli
anni 1950 e inizi 1960, si fece conoscere tra gli abitanti perché frequentava i
bar ed i concerti dove partecipavano importanti musicisti, artisti e politici e
a seconda se gli era piaciuto o no lo spettacolo si sedeva a fianco
dell’artista o abbandonava la scena.
Ma nel museo si
parla anche dei folletti protettori della natura, mitologia delle tribù
indigene, come ad esempio “kurupi” il piu’ antico dei folletti guarani che
insegue e spaventa chi danneggia gli animali o gli alberi; oppure “karai
octubre” che appare ogni primo di ottobre a chi non ha risparmiato sperperando il denaro e lui gli toglie quel poco che resta
lasciandolo in misera. I principali folletti mitologici sono 9 ed ognuno di
loro ha il compito di insegnare qualcosa, la guida ci ha raccontato il
significato di ognuno e noi siamo rimasti incantati dalla storia.. raccontataci
in una stanza tutta dipinta da farti sentire proprio nel bosco.
Resistencia e’ anche
conosciuta per il coro “Toba Chelaalapi” formato da indigeni della comunità
Toba del Gran Chaco, hanno una ricca tradizione musicale ed il loro strumento
principale e’ un violino ricavato da taniche in metallo della benzina e corda
con pelo della coda del cavallo.
Ogni lunedi,
martedi e mercoledi sono presenti al museo dei Qom e in un contesto molto
familiare cantano le loro canzoni e raccontano i loro usi e costumi.
Commovente ed
ultima visita alla “Casa de la memoria”, una grande casa a due piani che tra
gli anni 1976 e 1978 fu un centro di detenzione e tortura; il 24 marzo 1976 la
giunta militare guidata dal generale Jorge Videla sale al potere con un colpo
di stato dando inizio alla cosiddetta “guerra sporca” praticando lo sterminio
massiccio dei dissidenti e degli oppositori politici facendoli semplicemente
scomparire. Per aumentare la tattica della scomparsa forzata di persone vennero
creati diversi centri clandestini di detenzione, la maggioranza di questi erano
nascosti in stabili di istituzioni ufficiali come commissariati, edifici della
marina o della forza aerea o dipendenze dell’esercito. All’interno migliaia di
persone venivano picchiate e brutalmente torturate con l’intento di farle
parlare per fare i nomi di altri dissidenti. La cifra stimata dei
“desaparecidos” e’ di circa 30.000
persone, ma si calcola anche che all’incirca 500 bambini o neonati vennero
sequestrati coi genitori o nacquero nei centri di detenzione clandestina
privati della loro vera identità; ancor oggi l’associazione “Abuelas de plaza
de mayo” organizza campagne per aiutare i giovani a ritrovare la verita’ e le
loro vere origini e ad oggi hanno
restituito la reale identità a 88 persone.
Nota positiva e’
che nel 2010 nella regione del Chaco finalmente vengono dichiarati colpevoli
alcuni degli esecutori dei centri clandestini, la foto sotto ritrae l’arresto
di “Jose’ Rodriguez Valiente” i sopravissuti lo ricordano come colui che aveva
la predilezione di colpire i dissidenti nei testicoli per avere informazioni.
ciao carissimi !! vedo che avete iniziato l'avventura 2015 alla grande con bellissime foto e un bel racconto sulla storia dell'aereo caduto nel 72 nelle Ande, una storia che ho sempre seguito con interesse. Un grande saluto dalla vallee ... buon proseguimento !!
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