Hola Amigos,
siamo nel bel parco
nazionale Rio Pilcomayo che fortunatamente visitiamo in autunno, in estate qua
la temperatura raggiunge facilmente i 45gradi col 98% di umidità, in questi
giorni invece ci sono circa 25gradi e si
sta abbastanza bene, moscerini a parte che qua ce ne sono a miliardi e sono
principalmente di due tipi: i classici nostri moscerini che pungono e succhiano
sangue ma che si schiacciano facilmente ed i minuscoli moscerini qua chiamati
“polvorin” (da polvere) che sono quasi invisibili, passano tranquillamente
nelle zanzariere e pungono, ti succhiano il sangue e ti lasciano delle pustole
sulla pelle che prudono tantissimo e grattandole fanno infezione.. aiuto!
Il secondo giorno
avevo piu’ di 150 punture su ogni arto.
Il parco, con dimensioni
di circa 50.000 ettari,
e’ caratterizzato da una parte di “bagnato” con lagune e paludi ed una parte di
“secco” con foreste subtropicali spesso impenetrabili ed ospita 1/3 delle
specie di tutti gli uccelli presenti in Argentina, 85 specie diverse di
mammifere e 42 di rettili; senza dubbio e’ molto importante per la
conservazione della biodiversità degli “ambienti umidi” del paese.
Il parco ha due
diversi accessi e quello di “Estero Poi”
(da noi ricordato per i moscerini!) viene chiuso ai visitatori a seguito di
forti piogge per impraticabilità della strada, qua abbiamo fatto la camminata
di 32km A/R per andare a vedere il rio Pilcomayo che fa da confine tra
l’Argentina ed il Paraguay.
L’osservatorio per
l’avvistamento di avifauna.
Palmeti “Caranday”
che raggiungono anche i 25mt di altezza, sono utilizzati come rifugio da
diversi uccelli ed il frutto viene mangiato da mammiferi come volpi o piccoli
cinghiali; sono in grado di sopportare prolungate inondazioni o incendi.
Sulla via del
ritorno piacevole incontro con grande e colorata farfalla, ce ne sono tantissime.
E poi con bambi ed
il suo cucciolo.
Il secondo accesso
“Laguna Blanca” prende il nome dalla bella laguna, qua avremo la fortuna di fare
un giro in barca coi guardia parco che settimanalmente perlustrano il
territorio in difesa di cacciatori e pescatori abusivi purtroppo qua numerosi.
In questi giorni l’interno
del parco e’ problematico per le forti piogge dei giorni scorsi quindi ci sposta
unicamente con gli stivali.
L’interno del parco
pullula di uccellame multicolori, basta passeggiare con il cannocchiale ed e’
un continuo andare/vieni, di seguito il “cardenal comun” con la sua bella
cresta rossa.
Ma ci sono anche
loro le scimmie “Caraya’”.
Questo nido e’
un’opera d’arte dell’uccellino chiamato “hornero” che sembra proprio lavorare
meglio di un intonacatore, in questi giorni con l’arrivare dell’inverno sono
tutti indaffarati a sistemare i loro nidi.
Nel parco con breve
passeggiata si arriva alla Laguna Blanca dove ci sono 2 osservatori per
avifauna, ma uno ahimè e’ già occupato.
Dal nostro bel
caimano che ci dicono essere un osservatore abituale.
Per fortuna l’altro
osservatorio e’ tutto per noi.
Tutt’attorno alla
laguna ci sono queste piante fluttuanti chiamate “camalotes” che si spostano a
seconda della direzione del vento.
Con meravigliosi
fiori.
Dopo quasi una
settimana in questo bel parco ci spostiamo più a nord in una zona paludosa
chiamata “banado la estrella” non la conosciamo perché le nostre guide non ne
parlano, ma su racconto dei guardia parco ci ispira proprio tanto .. vamos!
Ciao scusate la mia assenza. Complimenti per tutto
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