martedì 12 maggio 2015

Parco Nazionale Rio Pilcomayo (reg. Formosa) – ARGENTINA.



Hola Amigos,
siamo nel bel parco nazionale Rio Pilcomayo che fortunatamente visitiamo in autunno, in estate qua la temperatura raggiunge facilmente i 45gradi col 98% di umidità, in questi giorni invece ci sono circa  25gradi e si sta abbastanza bene, moscerini a parte che qua ce ne sono a miliardi e sono principalmente di due tipi: i classici nostri moscerini che pungono e succhiano sangue ma che si schiacciano facilmente ed i minuscoli moscerini qua chiamati “polvorin” (da polvere) che sono quasi invisibili, passano tranquillamente nelle zanzariere e pungono, ti succhiano il sangue e ti lasciano delle pustole sulla pelle che prudono tantissimo e grattandole fanno infezione.. aiuto!
Il secondo giorno avevo piu’ di 150 punture su ogni arto.
Il parco, con dimensioni di circa 50.000 ettari, e’ caratterizzato da una parte di “bagnato” con lagune e paludi ed una parte di “secco” con foreste subtropicali spesso impenetrabili ed ospita 1/3 delle specie di tutti gli uccelli presenti in Argentina, 85 specie diverse di mammifere e 42 di rettili; senza dubbio e’ molto importante per la conservazione della biodiversità degli “ambienti umidi” del paese.
Il parco ha due diversi accessi e quello di  “Estero Poi” (da noi ricordato per i moscerini!) viene chiuso ai visitatori a seguito di forti piogge per impraticabilità della strada, qua abbiamo fatto la camminata di 32km A/R per andare a vedere il rio Pilcomayo che fa da confine tra l’Argentina ed il Paraguay.
L’osservatorio per l’avvistamento di avifauna.
Palmeti “Caranday” che raggiungono anche i 25mt di altezza, sono utilizzati come rifugio da diversi uccelli ed il frutto viene mangiato da mammiferi come volpi o piccoli cinghiali; sono in grado di sopportare prolungate inondazioni o  incendi.
Sulla via del ritorno piacevole incontro con grande e colorata farfalla, ce ne sono tantissime.
E poi con bambi ed il suo cucciolo.
Il secondo accesso “Laguna Blanca” prende il nome dalla bella laguna, qua avremo la fortuna di fare un giro in barca coi guardia parco che settimanalmente perlustrano il territorio in difesa di cacciatori e pescatori abusivi purtroppo qua numerosi.
In questi giorni l’interno del parco e’ problematico per le forti piogge dei giorni scorsi quindi ci sposta unicamente con gli stivali.
L’interno del parco pullula di uccellame multicolori, basta passeggiare con il cannocchiale ed e’ un continuo andare/vieni, di seguito il “cardenal comun” con la sua bella cresta rossa.
Ma ci sono anche loro le scimmie “Caraya’”.
Questo nido e’ un’opera d’arte dell’uccellino chiamato “hornero” che sembra proprio lavorare meglio di un intonacatore, in questi giorni con l’arrivare dell’inverno sono tutti indaffarati a sistemare i loro nidi.
Nel parco con breve passeggiata si arriva alla Laguna Blanca dove ci sono 2 osservatori per avifauna, ma uno ahimè e’ già occupato.
Dal nostro bel caimano che ci dicono essere un osservatore abituale.
Per fortuna l’altro osservatorio e’ tutto per noi.
Tutt’attorno alla laguna ci sono queste piante fluttuanti chiamate “camalotes” che si spostano a seconda della direzione del vento.
Con meravigliosi fiori.
Dopo quasi una settimana in questo bel parco ci spostiamo più a nord in una zona paludosa chiamata “banado la estrella” non la conosciamo perché le nostre guide non ne parlano, ma su racconto dei guardia parco ci ispira proprio tanto .. vamos!

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