martedì 19 maggio 2015

Banado La Estrella (reg. Formosa) – ARGENTINA.



Hola Amigos,
da questo piccolo paradiso considerato la terza palude più grande del Sud America, dopo il Pantanal brasiliano e l’Ibera’ argentino entrambi visitati nel 2013.
Il Banado La Estrella occupa circa 400.000 ettari di territorio e si estende da nord a sud tra i 10 ed i 20km e da ovest a est per circa 300km, da circa 60 anni il rio Pilcomayo ha incrementato la sua portata di acqua e verso gennaio/febbraio esonda   dal proprio alveo bagnando una vasta zona limitrofa formando lagune con abbondante fauna e pesca; questo fenomeno accade sempre più spesso nella parte ovest del fiume causando allagamenti sempre più ampi in direzione nord ovest (verso la foce del fiume).
La zona immersa nella laguna e’ attorniata da una barriera naturale di terrapieno per impedire l’esondazione e quindi la distruzione dei villaggi limitrofi durante la crescita dell’acqua del fiume Pilcomayo.
Il fenomeno di esondazione avviene per 6 mesi all’anno quindi circa da febbraio ad agosto, mentre nei restanti mesi incredibile ma vero quasi tutta la laguna si secca diventando un terreno normale dove viverci, lavorarci e terreno con pasto per gli animali, questa e’ la pista dove transitano le auto nel periodo di secca.
La popolazione che vive nel “banado” e’ di circa 20.000 abitanti ed e’ principalmente composta da 2 gruppi: gli aborigeni primi abitanti del luogo ed i criolli insediatisi qua  discendenti dei coloni spagnoli.
Ci sono due possibilità di vedere il “banado”: in auto percorrendo la strada provinciale n. 28 che taglia in verticale la laguna,  immaginate di guidare con acqua da entrambe le parti, flora verdissima e abbondante avifauna in continuo movimento.. uno spettacolo.
Di parere diverso però sono i proprietari terrieri della zona che hanno intentato una battaglia legale contro lo stato argentino perché a causa dell’innalzamento della strada (a seguito di continue inondazioni) i loro terreni sono stati completamente inondanti  ed hanno perso quindi casa, coltivazioni e bestiame.
La seconda opzione per visitare il “banado” invece e’ percorrere una pista di terra di circa 60km, impraticabile in caso di pioggia, e raggiungere l’isolato villaggio di Fortin Soledad abitato da circa 90 famiglie; ovviamente noi abbiamo visto entrambe le opzioni e nella seconda siamo stati accolti da tutto il villaggio con molto affetto e incredulità di come due “stranieri” potessero arrivare fino qua e per fare che cosa? Qua non esistono strutture ricettive e solo ora si inizia a pensare al turismo ma manca tutto ed i soldi non ci sono, quindi c’e’ molta perplessità. Il problema principale rimane però la pioggia che ogni volta rende la strada impraticabile impedendo a qualsiasi mezzo di spostarsi: noi fortunatamente la percorreremo quasi asciutta sia all’andata che al ritorno.
Dal villaggio ci si inoltra nella laguna con delle piroghe spinte a remo, un po’ come la gondola, ed il paesaggio diventa proprio un paradiso di colori e suoni, noi visto il tempo instabile aspetteremo ben 4 giorni prima di riuscire ad andarci, questo e’ il nostro punto tappa.
Nel frattempo ne approfittiamo per conoscere un po’ gli abitanti e le abitudini del villaggio:
Carlos  la nostra preziosa guida durante la nostra permanenza la’, conosce tutta la avifauna presente in zona e ci accompagnerà in laguna, qua e’ in compagnia del pesce “dorado” che all’indomani ci cucinerà alla griglia.
Carmen ci fa vedere come prepara il pane nel suo mitico forno di mattoni e fango.
Silvia la panettiera ambulante che si alza presto alla mattina per preparare il pane e poi lo consegna di casa in casa col motorino.
Gustavo e 2 dei suoi 10 figli, la finestra bancone del suo supermercato.
Alla sera quando le capre ritornano a casa vengono radunate tutte in un piccolo recinto e dopo attenta scelta (caspita per me impossibile!) i capretti appena nati vengono dati alle rispettive mamme per allattarli; pensate che la Signora si ricorda ogni capretto a chi appartiene ed e’ in grado di accoppiarli quasi perfettamente.
Nostro primo incontro con la tarantola, incredibile di quanto sia grande e pelosa!
Questo paese e’ anche conosciuto per l’allevamento sano dei maiali: vivono tranquillamente per la strada e spesso e volentieri bisticciano o tra di loro o coi cani, i maiali vengono venduti in città e sono molto richiesti nelle feste per il famoso spiedo di maialetto.
Facendo un giro nel bosco abbiamo incontrato la temibile vipera “cascavel” la piu’ velenosa e temuta nella zona, quando sente la presenza di qualcuno con la coda emette un forte ticchettio per avvertire di non avvicinarsi a lei perché altrimenti finisce male.
In questa laguna vivono molti serpenti boa curiyu’ che non sono velenosi per l’uomo ma che sono di dimensioni importanti: le femmine raggiungono una lunghezza di 4mt ed arrivano a pesare dai 28 ai 30kg, mentre i maschi raggiungono una lunghezza massima di 2,5mt e sono quindi più piccoli; ciò fa si che le femmine siano più ricercate per il loro pellame che viene venduto in Europa per la fabbricazione di borse e scarpe. Da qua la polemica di alcuni abitanti che ci raccontano di come i rettili vengano soppressi senza alcun controllo equilibrato tra maschi e femmine; sono i locali che cacciano i serpenti dietro una compensa di circa 20euro per ogni femmina catturata. Dietro a tutto questo c’e’ una fondazione a protezione di questi animali e noi abbiamo dei seri dubbi che stia  facendo bene il proprio lavoro.
Ecco la nonna Virginia mentre cucina una torta di farina ed acqua in un tegame messo a cuocere sotto le braci del fuoco, ci spiega che il tetto della sua capanna e’ gia’ stato sradicato 2 volte dal vento e che ora entra acqua.. che tristezza.
Incontro ravvicinato con avvoltoi affamati di carogne.
E dopo 4 giorni di attesa finalmente arriva una bella giornata di sole cosi possiamo fare la gita in laguna coi nostri preziosi Carlos e Tito che faranno i gondolieri sulla piroga.
Colori brillanti della natura.
Su un tappeto verde naturale (caspita Moa qua sarebbe il tuo posto… e’ tutto verde!)
Si avanza lentamente tra colori e sottofondi di uccellotti canterini.
Sembra incredibile ma ad agosto l’acqua indietreggia e tutto diventa secco, per la gioia degli animali che durante la stagione bagnata soffrono parecchio per la mancanza di cibo, qua un recinto che tra qualche mese sarà pieno di  bestiame..
Strane forme sembrano fantasmi.
Passiamo nel “Puesto La Fortuna” dove scopriamo esserci un proprietario indegno che ogni anno con l’arrivo dell’acqua abbandona qua per incuria il bestiame che muore o e’ costretto al cannibalismo come nel caso di questi maiali che stanno mangiando un loro simile.
Ed in ultimo un bel tramonto.
Grazie di cuore a Carlos che ha reso il ns piccolo soggiorno a Fortin Soledad davvero interessante e grazie anche a tutti gli abitanti che ci hanno fatto sentire come a casa nostra.

3 commenti:

  1. Davvero che verde spettacolare!!! lo stavo proprio pensando prima di leggere il vostro commento ;-)
    Tra l'altro siete sempre più bravi a far foto, complimenti. spero solo che per la tarantola abbiate usate un buono zoom e che non foste x davvero a quella distanza!
    Buon proseguimento ragazzi :-*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La foto l'abbiamo fatta senza zoom perche' era vicino ai nostri piedi, guidando sulla pista era in mezzo alla strada e quando ci siamo fermati per fotografarla si e' subito spostata tra l'erba... qua dicono non essere pericolosa ma noi non abbiamo avuto il coraggio di mettere il dito per farne risaltare la grandezza e' proprio enorme; pericoloso invece l'incontro con la vipera che se ti mordo ti uccide.

      Elimina
  2. Partiti alla grande....veramente spettacolari foto ed emozioni.....G

    RispondiElimina