El Impenetrable
racchiude circa 4milioni di ettari di terra del nord dell’Argentina e venne
chiamato cosi per la difficoltà incontrata dai primi coloni nell’esplorarne la
zona con presenza di fitte foreste spinose e scarsita’ di acqua; questi
ostacoli ritardarono di parecchio la colonizzazione. Le cittadine e le piste
sono scarse ed in questa zona vivono in prevalenza famiglie di criolli e comunità di aborigeni; qua e’ tutto
in movimento: fiumi che si spostano dal loro letto e straripano regolarmente, piogge
violente, fitte foreste rigogliose per fortuna ancora intatte ed abbondante fauna ed avifauna tutta da scoprire.
Noi appena abbiamo sentito questo nome ne siamo rimasti subito affascinati,
ecco cosi che nasce la decisione di esplorarne una parte, sperando di non
incontrare la nostra nemica numero uno: la pioggia.; parte cosi il nostro giro
ad anello che inizia e finisce dalla cittadina di Juan Jose’ Castelli portale
dell’Impenetrable.
Parque Provincial Loro Hablador.
Arriviamo in questo
remoto parco distante da tutto e tutti ed irraggiungibile in caso di pioggia e
veniamo accolti da uno staff eccellente di guardia parco che svolgono il loro
lavoro con amore (e’ la prima volta che abbiamo questa bella sensazione) purtroppo
le infrastrutture sono quelle che sono, la corruzione e’ altissima ed i soldi
che vengono destinati ai vari parchi quasi sempre prima di arrivare a
destinazione si perdono per strada intascati dai dirigenti e fedeli seguaci.
Qua non hanno neppure un fuoristrada ma solo due moto che spesso e volentieri
sono guaste e sovente mancano pure i soldi per la benzina, per fortuna lo staff
e’ coraggioso e cocciuto e continua a lottare.
Nella foto
l’efficiente staff dei guardia parco: da destra verso sinistra Daniela,
appassionata a tutto ciò che sono serpenti ragni ed insetti, German, Ezechiele
ed Attilio.
Il parco nasce
inizialmente come riserva nel 1998 per poi diventare parco provinciale nel
2002, copre una superficie di 30.750 ettari ed e’ stato creato per proteggere
i magnifici pappagalli colorati chiamati “loro hablador” che significa
pappagallo parlante perché capace di imitare la voce umana. Questo pappagallo
non fa il nido ma nidifica all’interno dei buchi degli alberi, questo fa si che
per la loro cattura l’albero venga abbattuto, distrutto il nido e prelevati
tutti i cuccioli. Negli anni 80, ogni
anno, solo in Argentina vennero strappati dal loro habitat più di 60.000 pappagalli per essere venduti
illegalmente in Argentina ed all’estero (molti anche in Europa sigh!); nasce
cosi negli anni 90 il progetto “Ele’” creato da due biologi argentini con lo
scopo di istruire i locali a non abbattere gli alberi ma a salire con delle
corde in sicurezza, a non distruggere i nidi per il prelievo ma a renderli
riutilizzabili per il prossimo anno, alla corretta nutrizione del cucciolo per
evitarne la morte prematura e soprattutto a non prelevare tutti i cuccioli ma a
lasciarne uno per ogni nido. Insomma visto che per i locali e’ un’importante
fonte di reddito e che quindi risulta impossibile fermare questo triste
processo, si cerca almeno di renderlo controllato per evitarne il degrado e la distruzione
dell’ecosistema.
Questa foto del
loro hablador non e’ nostra ma presa da internet unicamente per farvi vedere la
sua bellezza, noi ne abbiamo visti molti ma non siamo ancora riusciti a
fotografarli da vicino.
Questa foto invece
mi e’ stata gentilmente data dai guardia parco e sono cuccioli scoperti in un
normale posto di blocco sulla strada provinciale, purtroppo accade frequentemente e gran parte dei cuccioli muoiono già durante
il tragitto
Appena arrivati al
parco ci troviamo davanti al serpente “xenodon merremi” o comunemente chiamato
“mangia rospi” molto velenoso e quindi pericoloso per la sua morsicatura
mortale; e’ stato segnalato dai locali che se lo sono trovati dentro casa,
Daniela sta cercando di convincerli a non uccidere i rettili ma di chiamarla
che lei li prende e li libera all’interno del parco. Questo esemplare e’
rarissimo perché carente di melanina e di un colore qua mai visto prima, rimane
qua alcuni giorni per riprendersi perché
nella cattura e’ stato molestato; la sua particolarità e’ di avere due denti più
grandi degli altri ed aguzzi in fondo alla mandibola per mordere il rospo e sgonfiarlo rendendolo
così più facile da inghiottire.
Stesso serpente
trovato dai locali ma di colore diverso, anche lui mai visto prima per il
colore anormale con poca melanina.
Due giorni dopo il
serpente viene liberato, per noi una grande emozione.
Questo cosino verde
anche se non sembra e’ un ragno, io l’ho soprannominato il ragno camuffatore.
Lo chiamano il
“bruco bruciatore” perché se lo tocchi ti provoca delle gravi ustioni, si
camuffa molto bene tra le foglie e se su un albero ti può anche cadere addosso,
meglio guardare ma non toccare.
Un geco.
Qua non c’e’
elettricità ed il segnale per i cellulari si prende solo all’altezza dove
vedete il secchio appeso all’antenna, ecco che i ragazzi si sono organizzati
cosi: cellulare nel secchio e con una corda viene issato la in alto in attesa
di ricevere o mandare messaggi.
Nel vicinato invece
che non hanno l’antenna ma ricevono ad una certa altezza il segnale utilizzano la
cima degli alberi come cabina telefonica.
Qua c’e’ solo acqua
piovana e di pozzo e nei periodi di secca non se ne spreca neanche una goccia.
Parque Provincial Fuerte Esperanza e la cittadina di Fuerte Esperanza.
Lasciamo il bel
parco del Loro Hablador e raggiungiamo la tranquilla cittadina Fuerte
Esperanza, all’arrivo facciamo subito provviste di pane e frutta ed andiamo a
curiosare nella vicina scuola pullulante di bambini e qua conosciamo la
brillante maestra d’asilo Rachel e suo marito Julio direttore della scuola
elementare che con grande affetto ci invitano da loro per un bel pranzetto,
eccoci qua dunque a brindare alla nostra nuova e bella amicizia.
Questo parco e’
stato creato nel 2000 per proteggere il pregiato albero chiamato “palo santo”
che era in via di
estinzione causa la forte deforestazione da parte dell’uomo, copre una superficie
di circa 28,220 ettari
e comprende anche la cittadina omonima di circa 4.500 abitanti.
Ecco i nostri
brillanti guardia parco da destra verso sinistra: Paola, Rosa, Luis e Omar.
Questi ragazzi si
stanno dando tanto da fare per sensibilizzare il vicinato a non più cacciare
all’interno del parco per proteggere la fauna che vi abita serenamente, dicono
però che coi cacciatori il dialogo e’ molto difficile, a non più tagliare
piante ma anzi cercare di mantenerle per un equilibrio dell’ecosistema. Stanno
cercando di mantenere buoni rapporti col vicinato, fanno educazione ambientale
nelle scuole e ci dicono di avere per fortuna un solido appoggio dalla
municipalità sempre molto sensibile al discorso natura (che fortuna!) ed in
questa settimana alla sera partecipano ad un programma alla radio con diversi
temi dell’ambiente, ecco che quindi anche io mi sono intrufolata a parlare dei
rifiuti e del riciclo perché qua di immondizia ce n’e’ davvero tanta e non si
riesce a diminuire l’uso delle maledette borse di plastica che appena svuotate
sono già per terra svolazzanti.
Questo e’
l’orticello del parco che i ragazzi curano con amore, ci dicono però di poterlo
seminare solo in inverno perché qua in estate ci sono più di 50gradi e brucia
tutto.
Scorpione velenoso
vicino di casa.
Questo ragno velenoso
ha la particolarità di essere piatto ed infilarsi in tutte le fessure, quelle
di casa comprese.
Bruco colorato in
attesa di trasformarsi in farfalla.
Il 5 giugno di ogni
anno e’ dedicato all’ambiente ed i guardia parco vanno nelle scuole a
sensibilizzare ed educare i ragazzi a rispettare la natura, la sera prima siamo rimasti fino alle tre di
mattina a preparare il materiale didattico e Luis ci ha preparato le buonissime
crepes con il “dulce de leche”.. slurp!
Festa dell’ambiente
e festa dei compleanni di alcuni bimbi della scuola materna, tanti bambini e
tanta allegria.
Grazie davvero a
tutti per la calda ospitalità.
Mision Nueva Pompeya.
Da Fuerte Esperanza
decidiamo di addentrarci ancora di piu’ nell’Impenetrable e dopo una partenza
impegnativa con pista interrotta per pioggia
riusciamo a
raggiungere la cittadina di Mision Nueva Pompeya dove agli inizi del 1900 i
frati francescani italiani costruirono una Missione, percepiamo subito la
differenza di popolazione, qui parecchi sono aborigeni ed il contatto e’ più
difficile per la loro timidezza.
Qua, come anche a
Fuerte Esperanza, nei periodi di pioggia le piste diventano intransitabili e
queste cittadine rimangono per giorni o settimane isolate dal mondo intero.
Abbiamo conosciuto un’infermiera del piccolo ospedale locale che ci racconta di
essere messi veramente male, mancano medicine ed infrastrutture adeguate per
curare degnamente le persone e la settimana scorsa e’ morta una ragazza di 15
anni causa la impraticabilità delle strade che ha reso impossibile il soccorso
in autoambulanza verso l’ospedale.
Dei locali ci
dicono che ora la Missione e’ gestita dalle suore colombiane di Madre Laura che
abbiamo la fortuna di conoscere, ci raccontano di essere qua da tre anni e che
il loro scopo principale e’ di insegnare alle donne aborigene a lavorare per
rendersi indipendenti dai mariti che sempre di più spendono tutto il loro
denaro in alcool lasciando la famiglia senza cibo. L’aborigeno ha una cultura
completamente diversa dall’uomo bianco e fa molta fatica ad integrarsi con il
mondo di oggi, effettivamente ci chiediamo quale sia la cosa più giusta per
loro?
Le suore hanno
insegnato diversi lavori alle donne Wichi come cucire, ricamare, lavorare a
maglia ed ogni settimana viene fatto il mercatino in piazza dove si vende il
lavoro, parte del ricavato viene dato alle lavoranti ed il resto si usa per
comprare la materia prima.
Abbiamo giocato coi
bambini Wichi.
Bambini Wichi.
Bambini Wichi.
I negozietti sono
molto umili e qua i rifornimenti arrivano solo con la pista asciutta.
Parque Nacionale El Impenetrable.
Salutiamo le
suorine e gli amici Wichi e ci dirigiamo verso la nostra ultima meta
dell’Impenetrable: la estancia Fidelidad ora in fase di trasformazione in parco
nazionale El Impenetrable.
Lungo la pista
bell’incontro col caimano.
Quando veniamo a
conoscenza della triste storia della estancia “Fidelidad” ne rimaniamo
parecchio colpiti e quindi facciamo ulteriori ricerche tra i locali per capirne
un po’ di più: questa estancia apparteneva ai due fratelli Roseo, di origine
italiana, occupa una superficie di circa 250.000 ettari tra
le regione del Chaco e Formosa, ed e’
attraversata a metà dall’agitato rio Bermejo. Da parecchi anni diverse
importanti figure avevano messo gli occhi su questa proprietà con intenzione di
farne un parco per l’importante presenza di fauna ed avifauna, per la
moltitudine di vegetazione chiave della sua biodiversità ed in ultimo il rio
Bermejo che con le sue esondazioni ha un ruolo fondamentale per la preservazione
dei diversi ambienti e per lo spostamento della fauna durante la stagione
secca. I fratelli Roseo però non ne vogliono sapere di questa storia e si
oppongono dicendo che non gli interessa; alcuni anni dopo uno dei fratelli
muore e rimane Emanuel che a seguito di continue anonime minacce inizia a
girare con la guardia del corpo. Il 13 gennaio del 2011 nella cittadina di Juan Jose Castelli presso la casa Roseo
vengono rinvenuti i corpi di Emanuel e della compagna torturati picchiati e
strangolati fino alla morte; vengono catturati i presunti assassini ma non si
sa ancora oggi chi e’ stato il mandante. A tutt’oggi la storia e’ avvolta da mistero perché sono comparsi dei
presunti figli ed una presunta sorella dall’Italia per l’eredita’ ed un
avvocato e’ in trattativa per la
cessione della terra alla nazione ed alla regione e anche se le pratiche non
sono ancora terminate girano già i volantini ed i libri del parco nazionale El
Impenetrable. In questi giorni verrà riesumato il corpo di Manuel per l’esame
del DNA per verificare la veridicità della testimonianza dei due ragazzi, povero
Manuel neanche da morto può rimanere tranquillo.
L’accesso alla
proprietà e’ severamente vietato visto tutta la storia, ma io mi sono
intrufolata dentro a piedi per curiosare un po’ e mi sono trovata davanti una
foresta rigogliosa che andrebbe proprio esplorata con più tempo e cura..
peccato non poterlo fare.
Hola!!! Que lindas fotos, lindos momentos.! Les mandamos un abrazo muy muy grande! Y las mejores de las suertes para su viaje, su sueño.
RispondiEliminaLos chicos de loro, Daniela, Atilio, Ezequiel y German!
tappa veramente interessante, l'Impenetrable poi, con tutte quelle varietà di creature , veramente fantastico. splendidi soprattutto bambini Wichi. Continuate così. ciao G C
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